Fare storytelling non significa ‘raccontare storie’ ma piuttosto ‘comunicare attraverso un racconto’ e i motivi per cui imprese e singoli professionisti dovrebbero farlo sono almeno due
Lo storytelling presenta diverse declinazioni a seconda di ‘chi’lo attua. Se si parla di singoli professionisti e personal branding l’obiettivo è quello di raccontare da un punto di vista individuale l’opera realizzata e coinvolgere emotivamente il lettore; se il soggetto in questione invece è un’azienda l’obiettivo ultimo è quello di diffondere prodotti, servizi e marchi con lo scopo di ingaggiare e fidelizzare i propri clienti.
Perché fare storytelling?
Fare correttamente storytelling ti consentirà di comprendere meglio la realtà che ti circonda da un punto di vista sociale, economico, aziendale e politico. Ti darà l’opportunità di lavorare sull’identità generata dal tuo racconto, ti sarà utile per conoscere a fondo mercati e tendenze consentendoti di allargare le tue relazioni sia da un punto di vista personale che commerciale. Inoltre, attraverso la tua narrazione, costruirai a poco a poco il cosiddetto capitale narrativo, profondamente correlato a quello economico, culturale e sociale.
Indipendentemente dal fatto che tu decida di fare storytelling individule o organizzativo, dovrai sempre tenere in considerazione delle costanti applicative che risiedono nello storytelling quali: l’autore del racconto, il lettore, il racconto, il luogo e il tempo in cui si decide di sperimentare e vivere il racconto, la modalità con cui il racconto viene fatto ed infine lo storyteller. Lo storyteller è colui che racconta e ha l’obiettivo di influenzare il risultato della story-experience provocando emozioni nel lettore tali da voler essere a sua volta il narratore e propagatore del racconto.
Facendo storytelling andrai a trasformare i tuoi lettori, spesso clienti, in co-autori del racconto capaci di sostenere/rivoluzionare i principi su cui si fonda un prodotto/servizio innescando così importanti dinamiche di passaparola a sostegno della diffusione del brand. Oggi, chi fa storytelling, deve essere pronto ad affidare il proprio racconto ai cosìddetti story-holder ed essere aperto al cambiamento che spesso seguirà la naturali esigenze del mercato e dei clienti a cui il racconto stesso è rivolto.
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