La ricerca lavoro è già di per sé un lavoro (non retribuito) ma necessario al fine di poter entrare effettivamente nel mondo professionale. Perché a volte accade che non si viene chiamati dai recruiter dopo l’inoltro di una candidatura? Ecco i 6 errori più comuni che si commettono senza saperlo.
Se siete in cerca di lavoro e magari avete anche ricevuto qualche rifiuto, rischiate di utilizzare lo stesso modus operandi che tende a ripetere i medesimi errori nella ricerca lavoro. Questi sbagli che si commettono quando si inoltra una candidatura possono passare facilmente inosservati dal potenziale candidato, specie, se si sta passando troppo tempo davanti al computer inviando CV ovunque.
Ecco i 6 errori più comuni che si potrebbero commettere e a cosa prestare attenzione prima di inviare un curricula ad un’azienda.
A volte può capitare che dopo l’ennesimo rifiuto da parte di un’azienda, oppure, dopo il millesimo CV inoltrato senza risposta, molti candidati tendono a perdere di vista i propri obiettivi e incorrono nella trappola degli errori nella ricerca lavoro.
E’ molto facile cadere in questi errori che, all’apparenza sembrano innocui ma che di fatto, hanno come risultato il silenzio dei recruiter e un telefono che non squilla mai. Ecco a cosa prestare attenzione.
Il modus operandi dei candidati poco avvezzi alla cerca di lavoro è pressoché identico per molti: ovvero, rispondere agli annunci di lavoro con CV lunghi e troppo generici.
Così come sostenuto dalla ricerca condotta da Monster.co.uk:
cerca sempre di mantenere il tuo CV entro le 2 pagine di lunghezza lasciando solo le esperienze e le informazioni strettamente coerenti con il ruolo al quale intendi candidarti.
Inoltre:
Così facendo l’addetto al recruiting impiegherà poco tempo per stabilire se il tuo profilo è interessante o meno.
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In molte nazioni estere, e gradualmente anche in Italia, la lettera di presentazione viene ormai considerata come il necessario complemento da allegare al proprio CV.
Inviata spontaneamente o a seguito di un’esplicita richiesta, attraverso questo documento è possibile specificare e approfondire aspetti chiave del proprio profilo che potrebbero altrimenti essere trascurati durante la semplice lettura del CV.
La cover letter o lettera di presentazione deve essere un riassunto del CV con le parti più salienti del vostro percorso professionale, accademico e, cosa importante, le vostre capacità e competenze relazionali (soft skills).
Attenzione a non scrivere una cover letter troppo lunga. Il recruiter vaglierà velocemente la tua lettera di presentazione ricercando evidenze e congruenze con il ruolo ricercato. A tal proposito, è sempre meglio adottare uno stile narrativo semplice usando frasi brevi. L’obiettivo è quello di scrivere espressioni brevi e focalizzate sulle competenze chiave da veicolare.
Soltanto inviando i tuoi documenti in PDF potrai essere certo che, il tuo CV, avrà la stessa formattazione e struttura che hai voluto conferirgli al momento della scrittura.
Usando un file in formato Word, invece, il documento potrebbe comparire sfasato e con spazi aggiuntivi a causa del software diverso che il recruiter utilizza per leggere il file.
La regola base è ricordare sempre di inviare prima i documenti sulla tua email. In questo modo potrai effettuare un ulteriore controllo prima di inoltrare la tua candidatura.
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Spesso, all’interno di CV e Lettere di presentazione, i candidati si soffermano ad indicare i diversi motivi per cui vorrebbero lavorare all’interno della specifica azienda.
Piuttosto che riportare queste informazioni di scarsa utilità, cerca di individuare e comunicare le competenze che ti rendono adatto a quel ruolo specifico. Chiarisci i benefici che l’azienda avrebbe nell’assumerti e cerca di emergere come la persona giusta per la posizione in oggetto.
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Se hai ricevuto dei rifiuti durante la ricerca di lavoro, è facile sentirsi sfiduciati e questo è uno degli errori più comuni nella ricerca del lavoro.
Perdere la fiducia ed essere, dunque, sfiduciato sul futuro, potrebbe influenzare il rendimento del prossimo colloquio. Ricordati però che nel mercato del lavoro entrano in gioco vari fattori esterni che possono farti concorrenza e, dunque, farti perdere un’occasione.
Ad esempio, se si presenta qualcuno con un più esperienza rispetto a te, un eventuale rifiuto non dipenderà certo dalla tua performance durante il colloquio, o dal CV che hai.
In questi casi, saper gestire un rifiuto e mantenere un atteggiamento positivo è indispensabile. Avere fiducia sarà certamente valutato come una qualità positiva dal prossimo recruiter che capterà il tuo atteggiamento come quello giusto.
Troppo spesso i CV vengono farciti di caratteristiche personali standardizzate e convenzionali. Un attributo come “Leadership“, per esempio, non porta con sé nessun valore aggiunto risultando essere troppo generico e vago.
Sarebbe meglio riportare la descrizione di come la caratteristica personale è stata applicata alla vita reale. Per esempio: “Capacità di leadership sviluppata coordinando con successo un team di 5 persone per più di 3 anni“.
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