Nella ricerca del lavoro è fondamentale capire la differenza tra ricerca attiva e ricerca passiva del lavoro. Ecco cosa differenzia la prima dalla seconda e i 7 step da seguire per trovare lavoro.
Spesso cercare lavoro è considerato di per sé un vero lavoro, pesante ed estenuante soprattutto se non viene adottato un determinato metodo.
La differenza sottile e che spesse volte non si conosce o passa in secondo piano dipende dal modo in cui si fa tale ricerca: se questa è attiva o passiva. Infatti a differenza della ricerca passiva, che non prevede una reale attivazione della persona, un coinvolgimento personale, nella ricerca attiva del lavoro è fondamentale l’organizzazione.
Dall’identificazione degli obiettivi e dei decision-maker target, fino all’adeguata preparazione del curriculum vitae e della cover letter, il soggetto che cerca lavoro deve anzitutto curare la propria candidatura per poter coniugare al meglio competenze professionali e personali. Scopriamo insieme come fare iniziando dalla differenza tra ricerca attiva e passiva del lavoro.
Fare ricerca attiva del lavoro vuol dire osservare, organizzare, operare, aumentare l’efficacia e produrre effetti. In sostanza, vuol dire darsi da fare partendo da un modo di pensare (mindset) differente e sfruttare al meglio il proprio tempo cercando gli strumenti adatti per raggiungere il proprio obiettivo.
Non è facile, questo è vero ma se si è da troppo tempo impantanati nella ricerca di un lavoro senza nessun risultato concreto, forse è arrivato il momento di fare un “cambio di mentalità” e agire nel concreto senza procrastinare. La ricerca attiva del lavoro si divide in due fasi che sono collegate tra loro:
Fare ricerca attiva vuol dire soprattutto conoscersi e conoscere il mondo che ci circonda. Dunque è fondamentale raccogliere tutte le informazioni che potranno aiutarti in futuro nella ricerca giusta del lavoro. Una volta ottenute tutte le informazioni che ti servono, continua con la strategia di candidatura, ovvero costruisci la tua immagine nel migliore dei modi e promuoviti verso i giusti contatti.
Avere gli strumenti idonei per la ricerca attiva del lavoro consentiranno di raggiungere risultati strabilianti anche dal punto di vista qualitativo. Quando la ricerca del lavoro è qualitativa vuol dire che utilizza strumenti che consentono di arrivare alle imprese e alle agenzie, ma non solo, anche realizzare scelte mirate delle imprese e del percorso professionale. Gli strumenti per una ricerca attiva del lavoro sono:
Fare ricerca passiva del lavoro significa non agire veramente ma subire l’azione. Un esempio è inviare sempre lo stesso Curriculum a tutte le aziende e annunci che trovi online pensando che qualsiasi opportunità di lavoro possa andare bene, purché ti permetta di cambiare.
Pensare in modo limitante che quello da te adottato possa essere l’unico modo di ricerca di un lavoro e va bene così. Certamente non è cosi e, a lungo andare, questa strategia passiva diventa frustrante e scoraggiante perché non porta a nessun risultato concreto e ideale. Nel concreto, facciamo un esempio di ricerca passiva del lavoro:
Se hai seguito parte di questi passaggi o addirittura tutti ed ora sei scoraggiato perché nessuno ti ha chiamato per un colloquio ti starai chiedendo se quello che hai fatto per trovare lavoro sia stato sufficiente. La risposta è semplice: No, non hai fatto tutto quello che dovevi. Ti sei semplicemente limitato ad attuare una ricerca passiva del lavoro.
Ecco invece quali dovrebbero essere i passaggi da attuare per pianificare una strategia attiva maggiormente proficua:
Quelle appena viste sono le fasi necessarie a definire una strategia di ricerca realmente attiva in grado di renderti protagonista del tuo prossimo passaggio di carriera. Limitarsi a subire passivamente le proposte è per contro limitante e difficilmente ti porterà l’occasione giusta.
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