Ricerca attiva del lavoro: come pianificarla in 7 step

di Rocco Cutrupi Ottobre 30, 2023
Ricerca attiva del lavoro

Nella ricerca del lavoro è fondamentale capire la differenza tra ricerca attiva e  ricerca passiva del lavoro. Ecco cosa differenzia la prima dalla seconda e i 7 step da seguire per trovare lavoro.

Spesso cercare lavoro è considerato di per sé un vero lavoro, pesante ed estenuante soprattutto se non viene adottato un determinato metodo.

La differenza sottile e che spesse volte non si conosce o passa in secondo piano dipende dal modo in cui si fa tale ricerca: se questa è attiva o passiva. Infatti a differenza della ricerca passiva, che non prevede una reale attivazione della persona, un coinvolgimento personale, nella ricerca attiva del lavoro è fondamentale l’organizzazione.

Dall’identificazione degli obiettivi e dei decision-maker target, fino all’adeguata preparazione del curriculum vitae e della cover letter, il soggetto che cerca lavoro deve anzitutto curare la propria candidatura per poter coniugare al meglio competenze professionali e personali. Scopriamo insieme come fare iniziando dalla differenza tra ricerca attiva e passiva del lavoro.

Cos’è la ricerca attiva del lavoro

ricerca lavoro attiva

Fare ricerca attiva del lavoro vuol dire osservare, organizzare, operare, aumentare l’efficacia e produrre effetti. In sostanza, vuol dire darsi da fare partendo da un modo di pensare (mindset) differente e sfruttare al meglio il proprio tempo cercando gli strumenti adatti per raggiungere il proprio obiettivo.

Non è facile, questo è vero ma se si è da troppo tempo impantanati nella ricerca di un lavoro senza nessun risultato concreto, forse è arrivato il momento di fare un “cambio di mentalità” e agire nel concreto senza procrastinare. La ricerca attiva del lavoro si divide in due fasi che sono collegate tra loro:

  • preparazione e raccolta delle informazioni;
  • strategia di candidatura.

Fare ricerca attiva vuol dire soprattutto conoscersi e conoscere il mondo che ci circonda. Dunque è fondamentale raccogliere tutte le informazioni che potranno aiutarti in futuro nella ricerca giusta del lavoro. Una volta ottenute tutte le informazioni che ti servono, continua con la strategia di candidatura, ovvero costruisci la tua immagine nel migliore dei modi e promuoviti verso i giusti contatti.

Gli strumenti da usare

Avere gli strumenti idonei per la ricerca attiva del lavoro consentiranno di raggiungere risultati strabilianti anche dal punto di vista qualitativo. Quando la ricerca del lavoro è qualitativa vuol dire che utilizza strumenti che consentono di arrivare alle imprese e alle agenzie, ma non solo, anche realizzare scelte mirate delle imprese e del percorso professionale. Gli strumenti per una ricerca attiva del lavoro sono:

  • il Curriculum Vitae: rappresenta un vero e proprio biglietto da visita. Questo può essere classico, come il modello europeo, oppure creativo. L’importante è che sia sempre diversificato per ogni annuncio di lavoro per cui si intende candidarsi.
  • la lettera di presentazione o cover letter: che spiega le ragioni per cui si è deciso di inviare il CV. Infatti è un corollario, un sunto del Curriculum.
  • il colloquio di selezione;
  • il profilo professionale;
  • la pubblicazione dell’offerta di lavoro;
  • la creazione di una rete di relazioni.

Ricerca passiva del lavoro: cos’è

uomo a lavoro

Fare ricerca passiva del lavoro significa non agire veramente ma subire l’azione. Un esempio è inviare sempre lo stesso Curriculum a tutte le aziende e annunci che trovi online pensando che qualsiasi opportunità di lavoro possa andare bene, purché ti permetta di cambiare.

Pensare in modo limitante che quello da te adottato possa essere l’unico modo di ricerca di un lavoro e va bene così. Certamente non è cosi e, a lungo andare, questa strategia passiva diventa frustrante e scoraggiante perché non porta a nessun risultato concreto e ideale.  Nel concreto, facciamo un esempio di ricerca passiva del lavoro:

  • hai scritto il Curriculum copiando un facsimile online;
  • ti sei iscritto a svariati siti di ricerca di lavoro inserendo il cv;
  • hai inviato il CV a qualche azienda e hai letto e risposto a molti di annunci pubblicati sul web;
  • ti sei iscritto al centro per l’impiego e alle agenzie per il lavoro;
  • attendi che qualcuno ti chiami.

Se hai seguito parte di questi passaggi o addirittura tutti ed ora sei scoraggiato perché nessuno ti ha chiamato per un colloquio ti starai chiedendo se quello che hai fatto per trovare lavoro sia stato sufficiente. La risposta è semplice: No, non hai fatto tutto quello che dovevi. Ti sei semplicemente limitato ad attuare una ricerca passiva del lavoro.

Ricerca attiva del lavoro: i 7 step da seguire

Ecco invece quali dovrebbero essere i passaggi da attuare per pianificare una strategia attiva maggiormente proficua:

  1. Valuta le tue competenze personali e professionali. Cosa sai fare e cosa ti piacerebbe fare. Quali sono state le tue esperienze in ambito professionale e personale. Come potresti migliorare le tue capacità e conoscenze.
  2. Definisci il tuo obiettivo professionale. Ricerca e acquisisci informazioni per conoscere quali settori sono più di tuo interesse. Capire cosa ti farebbe alzare la mattina con un sorriso e soddisfatto. La definizione degli obiettivi richiede tempo, a volte molto, quindi non avere fretta nel capire cosa è meglio per te e, anzi, considera questo tempo non come tempo perso ma come un investimento.
  3. Fai indagini di mercato del lavoro di riferimento. Cerca di capire quale parte del tuo progetto è realizzabile e quale può rimanere una passione o un hobby. Dunque fai ricerca sui potenziali settori di mercato di tuo interesse e i loro relativi andamenti.
  4. Organizzazione degli strumenti di ricerca. Crea un piano d’azione dettagliato, rifletti su quali criticità puoi incontrare, quanto tempo è necessario per ogni azione, magari dovrai seguire un corso di formazione o studiare per migliorare. Ma per farlo datti delle scadenze, in modo da avere il controllo sul tempo che passa, altrimenti le settimane diventeranno mesi e magari anni, e rimarrai bloccato nella continua formazione senza, concretamente, riuscire a raggiugnere lo step successivo: la ricerca del lavoro.
  5. Cura la comunicazione. Organizza e prepara al meglio CV, video-cv, cover letter, mail, social network, blog, forum, biglietto da visita. Preparati  al colloquio di selezione e alla gestione delle criticità personali. Implementa delle strategie attive di ricerca su LinkedIn, sarà molto utile identificare e approcciare 1to1 i decision-maker per trovare le cosiddette opportunità sommerse. Se no sai come fare, rivolgiti a dei professionisti nel campo, career coach per esempio, che potranno aiutarti ad entrare in questo mondo “parallelo”. Non limitarti ad un cv standard in formato europeo ma prepara un cv per ogni candidatura.
  6. Crea la tua personale rete di contatti. Che sia la famiglia, gli amici, i colleghi o altri professionisti del settore, avere molti e svariati contatti è importante per arrivare all’obiettivo. Curare e creare relazioni serve ad incontrare persone che svolgono il lavoro che ti interessa e ottenere informazioni utili su aziende e professioni. Inoltre, serve a pubblicizzare il tuo obiettivo professionale, a scoprire opportunità nascoste, con il classico “passaparola”.  Insomma, cambia il tuo approccio da chiuso ad aperto.
  7. Analizza le aziende scegliendo quelle adatte a te. Prima di proporti ad un’azienda devi conoscerla a fondo. Dunque, sapere bene qual è la sua mission aziendale, com’è  strutturata, di cosa ha davvero bisogno, com’è l’ambiente lavorativo interno tra i dipendenti. Insomma, devi capire se è davvero il posto adatto a te e che valore aggiunto potresti apportare con la tua competenza professionale e personale.

Quelle appena viste sono le fasi necessarie a definire una strategia di ricerca realmente attiva in grado di renderti protagonista del tuo prossimo passaggio di carriera. Limitarsi a subire passivamente le proposte è per contro limitante e difficilmente ti porterà l’occasione giusta.

 

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