Inoltri tante candidature con la speranza che qualcuno risponda ma, spesso capita di ricevere rifiuti (nella migliore delle ipotesi), nella peggiore, ciò che ottieni è un lungo e infinito silenzio. Come mai i recruiter non rispondono alle tue candidature? Ecco i 3 motivi principali
In un periodo come questo dove la crisi economica incombe e la ricerca del lavoro è sempre più elevata, trovare lavoro diviene complicato e, sempre più spesso, ci si ritrova ad inoltrare infinite candidature senza, però, avere in cambio un minimo riscontro (se non negativo).
Eppure l’esperienza professionale c’è, così come è presente la voglia di lavorare e di ripartire da zero, qualora le aziende lo richiedessero. Ma questo non basta perché i recruiter, comunque vada, non rispondono alle candidature. Come mai succede? Cosa stai sbagliando? Ecco i 3 motivi principali che, probabilmente, non conosci ancora.
E’ frustrante quando accade e, per continuare ci vuole una grande costanza e determinazione. Parliamo dei rifiuti alle candidature inoltrate alle aziende. E’ capitato a tutti nella ricerca spasmodica di una posizione lavorativa: ritrovarsi davanti alla casella di posta elettronica con “0” nuovi messaggi da leggere!
L’attesa è snervante e, trascorsi i primi giorni dall’inoltro del CV, le speranze iniziano a scemare per poi, annullarsi del tutto dopo le prime due settimana di attesa (vana).
Eppure, il CV sembrava impeccabile – forse – la lettera di presentazione scritta bene ma, al di là di questo, i recruiter non hanno alzato il telefono per contattarti. Come mai? Facciamo un po’ di chiarezza e spieghiamo le principali motivazioni che, spesso, spingono i selezionatori a cestinare le candidature.
Nella ricerca del lavoro, spesso, ci si ritrova ad inoltrare i curricula anche per quelle posizioni non proprio in linea con i requisiti richiesti dalle aziende, eppure, lo si fa.
Questo è il principale motivo per cui i recruiter non selezioneranno mai il tuo profilo professionale, semplicemente perché non è idoneo!
Onestamente, anche tu, qualche volta hai chiuso gli occhi e hai cliccato sul pulsante “Invia CV” anche se sapevi di non avere tutti i requisiti, per lo meno quelli fondamentali, giusto?
E’ vero che non esiste il candidato perfetto che rispecchia in tutto e per tutto quella posizione lavorativa, però se sono indicate delle competenze o delle caratteristiche indispensabili, e tu non le hai, è più che normale che il tuo profilo non verrà preso in considerazione.
Quindi, cosa fare? Puoi candidarti anche se non possiedi il 100% delle competenze indicate come “gradite” ma, evita di inoltrare candidature se nella sezione dedicata alle competenze indispensabili, sai di non possederle tutte – (inglese fluente compreso). Questo, ti consentirà di avere maggiori opportunità per altre aziende dove rientri a pieno titolo nelle competenze richieste.
Nel CV non usare job title ad effetto, usando keyword che poi non rispecchiano la tua professione fino in fondo. E’ pressoché inutile scrivere “paroloni” solo per far colpo sui recruiter, perché questi, alla prima telefonata ti smaschereranno in 1 minuto. Morale della favola? Avrete perso tempo in due.
Allo stesso modo, quando inoltri la tua candidatura, usa le parole che saranno in linea con quelle ricercate dai selezionatori: un recruiter vuole trovare nel curriculum le parole attinenti a ciò che sta cercando, se le troverà, tu avrai maggiori possibilità di successo.
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Ecco un altro errore che spesso si commette per “superficialità”: non vedere la data di pubblicazione dell’annuncio di lavoro per cui stai inoltrando la tua candidatura.
A volte, anche se un annuncio è vecchio, può comparire comunque nei primi risultati di una ricerca. L’errore che si commette, in tal caso da parte del candidato, è non andare in fondo all’annuncio e valutare la data ma, inviare direttamente il proprio CV e, aspettare – anche questa volta – inutilmente una risposta.
Prima di inviare una qualunque candidatura devi controllare:
Fondamentale, dunque, è valutare sempre quando, quell’annuncio sia “fresco”, ovvero, da quando è stato pubblicato dai recruiter. Mediamente, dopo la prima settimana dall’uscita dell’annuncio, inviare il proprio cv per quella posizione avrà il 50% di possibilità in meno di essere selezionati.
Quindi, la cosa migliore che puoi fare è candidarti il giorno stesso della data di pubblicazione dell’annuncio, e per fare ciò ogni giorno dovrai dedicare del tempo alla consultazione dei vari portali.
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Ti sei già candidato a quella posizione lavorativa e quella azienda non ti ha mai contattato? Ebbene, inoltrare nuovamente la stessa candidatura con la speranza che, ora, ti ricontatteranno è sbagliato e inutile.
Se ha già inviato il tuo CV e magari in passato avevi già sostenuto un primo colloquio senza esito positivo, la verità è che il feedback ricevuto dai recruiter non era stato positivo, quindi, l’ultima cosa che devi fare è insistere.
Se, invece, sei convinto di aver dato una buona prima impressione – anche se non ti hanno più ricontattato – prova a telefonare o inviare direttamente una mail al selezionatore per cercare anche di avere un riscontro più immediato.
In ambedue le situazioni, il consiglio è di tracciare le aziende per cui hai inoltrato le tue candidature. Usa un quaderno, un’agenda o anche un file excel, dove scrivere tutti i tuoi cv inviati e per quali aziende, in modo particolare, quelle che non sono andate a buon esito. Questo ti permetterà di ricordare quali aziende “scartare” per non perdere ulteriormente tempo.
Ogni volta che invii una candidatura è inevitabile che le speranze siano tante, così come le aspettative, specialmente se dopo il primo feedback, avrai ottenuto una risposta che, all’apparenza, sembrava positiva.
Per evitare di eccedere con il carico emotivo, il consiglio è diminuire la quantità di candidature da inoltrare e focalizzarti sulla qualità. Quindi, meno, in questo caso, è meglio.
Per esempio: se in un’ora inoltri 20 candidature a casaccio, non è meglio se impieghi lo stesso tempo per selezionare 3/4 opportunità lavorative valide e accompagnare al tuo CV anche una bella cover letter personalizzata? Le possibilità di ricevere un contatto positivo saranno, sicuramente, maggiori e il carico emotivo, equilibrato.
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