Le differenze da conoscere tra tirocinio, apprendistato e praticantato

di Maria Teresa Bianco Luglio 9, 2022

Nel mondo del lavoro è fondamentale saper riconoscere la differenza tre percorsi formativi, spesso scambiati tra loro ma che in realtà hanno caratteristiche molto differenti. Ecco come riconoscerle

Prima di capire quali sono le differenze tra tirocinanti, apprendisti e praticanti, occorre mettere a fuoco un’altra distinzione: qual è la differenza tra stage e tirocinio?

In realtà questa distinzione non esiste, perché stage e tirocinio sono esattamente la stessa cosa. In entrambi i casi i due percorsi definiscono un periodo di formazione professionale in azienda, finalizzato all’inserimento o al reinserimento lavorativo.

Differenza tra tirocinio curriculare ed extracurriculare

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Differenze tra stage tirocinio e apprendistato (Pixabay)

Anzitutto bisogna sapere che nel mondo dei tirocini, due sono le distinzioni da tenere a mente:

  1. tirocinio curriculare: ovvero il percorso di alternanza scuola-lavoro rivolto agli studenti iscritti regolarmente a un corso di studi. Questo tipo di tirocinio non prevede una retribuzione obbligatoria, ma permette al tirocinante di ottenere crediti formativi per completare i propri studi;
  2. tirocinio extracurriculare: anche in questo secondo caso si intende un periodo di formazione in azienda, che però avviene successivamente al conseguimento del titolo di studi, come se si passasse dalla teoria degli studi alla pratica del lavoro. In tal caso è previsto il cosiddetto “rimborso spese”, ovvero un’indennità minima obbligatoria che viene definita in base alla normativa regionale di riferimento.

Il tirocinio, non rappresenta un rapporto di lavoro, ma piuttosto un’esperienza formativa con cui lo stagista acquisisce professionalità nell’ambito di una realtà aziendale. Inoltre, il tirocinante non essendo a tutti gli effetti un dipendente per quella azienda, non avrà gli stessi diritti riservati al lavoratore ovvero: contributi, permessi, ferie ecc. anche se gode di una maggiore flessibilità nella gestione del rapporto di collaborazione.

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Le 3 tipologie di apprendistato

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Differenze tra apprendistato e stage (Pixabay)

La differenza tra il tirocinio e l’apprendistato è che quest’ultimo è considerato come un rapporto di lavoro. Inoltre, altra differenza tra i due è il limite di età. Mentre per lo stage (o tirocinio) non è previsto un età specifica, per l’apprendistato sì: in genere il range d’età per poter accedere a un apprendistato è compreso tra i 25 e i 29 anni.

Dunque, l’apprendista avrà un contratto di apprendistato che è un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani.

Il datore di lavoro garantirà all’apprendista, oltre allo stipendio, anche la formazione finalizzata all’acquisizione delle competenze professionali. Godrà anche di tutti i diritti di un classico lavoratore dipendente (ferie, permessi, ecc.). Terminato il periodo di formazione, il contratto di apprendistato verrà sostituito con un contratto a tempo indeterminato, salvo recesso di una delle parti.

Nell’apprendistato esistono tre differenti tipologie:

  1. Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere: finalizzato all’apprendimento di un lavoro o di un mestiere. In questo tipo di apprendistato è previsto l’obbligo, per gli imprenditori con più di 50 dipendenti, di confermare almeno il 20% degli apprendisti con contratto a tempo indeterminato.
  2. Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale: consente agli studenti impegnati in percorsi formativi regionali di combinare lo studio con un’esperienza pratica nel mondo del lavoro.
  3. Apprendistato di alta formazione e ricerca: consente di conseguire un titolo di studi (dal diploma di istruzione secondaria sino al dottorato di ricerca, ecc.) nonché  può favorire l’ingresso dei giovani nelle aree di ricerca delle aziende.

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Praticantato, differenze e similitudini con il tirocinio 

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Differenze tra tirocinio e praticantato (Pixabay)

Come avviene per il tirocinio, anche il praticantato non è un rapporto di lavoro, bensì un percorso formativo pratico che verrà svolto presso uno studio professionale una volta conseguita una una laurea o durante l’ultimo anno di studi.

È obbligatorio per tutte quelle professioni che richiedono l’iscrizione a un Albo o a un Ordine di categoria e si svolge in affiancamento a un professionista a sua volta iscritto all’Albo o all’ordine di riferimento.

L’obiettivo del praticante è quello di ottenere l’abilitazione allo svolgimento di una professione. Il percorso di praticantato dura 18 mesi, al termine dei quali il Consiglio dell’Ordine di riferimento rilascia un certificato di avvenuta pratica, che consente di accedere all’esame di abilitazione.

Come il tirocinio, anche in questo caso non è prevista una retribuzione fissa anche se in alcuni casi viene riconosciuto al praticante un rimborso spese.

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