Il CV è essenzialmente uno strumento di marketing e non un autobiografia. Lo scopo è quello di cogliere l`interesse del datore di lavoro ed essere convocato ad un colloquio di lavoro. In questo senso, è bene ricordare che non si è solo in competizione con altri candidati più o meno qualificati di noi, ma anche con il tempo che l`addetto alla selezione del personale ha a disposizione per valutare quanto scritto. Solitamente, l’addetto preposto decide se è interessato o meno ad un CV, e quindi ad un profilo, in non più di 30 secondi. Diviene pertanto essenziale catturare la sua attenzione da subito, già dalla prima mezza pagina del curriculum. Avere un curriculum vitae efficace significa conformarsi a norme internazionali che si sono ormai consolidate nel tempo.
Le differenze tra curriculum inglese o italiano sono notevoli, tuttavia piccoli accorgimenti grafici sono in grado di catturare l`attenzione del lettore in ogni caso. Di seguito offrirò una panoramica delle caratteristiche grafiche a cui è necessario prestare la massima attenzione durante la scrittura del CV:
Carattere: il CV viene solitamente scritto con un carattere formale, Arial o Times New Roman, di dimensione 12 o 10. Eccezion fatta per il nostro nome riportato in apertura del documento. Questo può essere scritto in lettere maiuscole in grassetto, solitamente di dimensione 14;
Margini: almeno 2,5 in tutti e 4 i lati del documento;
Titoli: grassetto e di dimensioni superiori. Sempre evitare il sottolineato, può creare confusione;
Elenchi puntati: usare sempre simboli standard, altri diversi potrebbe confondere il software di gestione candidati usato dal datore di lavoro;
Giustificazione: evitare di giustificare il testo: la lettura risulterà cosi migliore;
Spazi bianchi: lasciarne a sufficienza. Se il CV non entra in 2 pagine meglio ridurre il testo ma non compromettere la leggibilità del documento;
Colori: il CV verrà stampato in bianco e nero, per cui, se usi colori, assicurati che l’aspetto grafico non venga compromesso al momento della stampa;
Lunghezza: tassativamente non più di due pagine A4. L’unica eccezione è concessa agli accademici che devono listare le loro pubblicazioni.
Un’altra regola di massima dal valore universale se si vuole avere un curriculum vitae efficace riguarda la semplicità. Sarà meglio evitare strutture grafiche complesse, queste, oltre a disturbare la lettura, potrebbero interferire con il software di gestione candidati utilizzato dal datore di lavoro.
Un altro aspetto, su cui è importante prestare la massima attenzione riguarda la presenza di eventuali errori di spelling e punteggiatura. Questi, sottovalutatili in una quotidiana corrispondenza via email, hanno un impatto fondamentale sull’opinione che l’addetto alla selezione del personale si fa di voi. In un sondaggio svolto in UK l’anno scorso, il 58% dei datori di lavoro ammette che tali errori influenzano significativamente la formazione del loro giudizio sui candidati. Per cui, come essere sicuri che il proprio curriculum vitae sia esente da errori e sviste grammaticali?
Basterà seguire delle semplici regole:
Controllare la correttezza del testo attraverso lo strumento di controllo grammaticale presente sul vostro Word (impostato in inglese);
Controllare lo spelling personalmente, parola per parola;
Stampare il documento e verificare la correttezza nella versione cartacea;
Chiedere a qualcuno di leggere e rivedere il CV per conto vostro.
Anche se apparentemente noiosi questi passaggi sono molto importanti per assicurarsi che il CV sia esente da errori di battitura. Il CV è un lavoro artigianale che richiede la massima attenzione e precisione, in cui ogni minima disattenzione o incongruenza può costare la convocazione al colloquio nonché l`ottenimento del posto di lavoro.
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