Parlare di stipendio al colloquio: 3 consigli da mettere in pratica

di Rocco Cutrupi Giugno 10, 2022

Come e quando parlare di stipendio prima dell’assunzione? Un argomento che interessa tutti i presunti candidati in fase di colloquio ma che pochi riescono ad affrontare nel modo giusto. Riuscirci senza sbagliare è semplice, basta seguire 3 piccole regole

Parlare di stipendio prima dell’assunzione è come camminare su un campo minato, si ha sempre la paura di sbagliare, di peccare di arroganza o di superficialità.

Di certo, in vista di un’assunzione, le domande del candidato si moltiplicano. Ecco quindi che, se da una parte l’azienda valuta esperienze professionali pregresse, hard skills, soft skills; il potenziale candidato, dal canto suo, valuta altri tipi di fattori, uno tra tutti lo stipendio.

Ma come affrontare l’argomento senza sbagliare? Ecco alcune idee da mettere in pratica per capire come parlare di soldi e quando farlo prima dell’assunzione.

Stipendio, quando parlarne in fase di colloquio

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come parlare di stipendio prima dell’assunzione (pixabay)

Le fasi del processo di selezione del personale sono diverse. Dalla prima chiamata al potenziale candidato sino alla firma (qualora avvenisse) del contratto di lavoro, i colloqui conoscitivi e le valutazioni sono solitamente almeno 3.

Nel momento in cui tutto fila liscio e da uno step si passa all’altro, le probabilità di essere selezionati e quindi di ricevere una proposta di assunzione sono sempre maggiori. Molto spesso, però, l’elemento retribuzione resta un tabù fino agli ultimissimi passaggi.

Di certo introdurre l’argomento dello stipendio durante il processo di selezione non è mai facile per il candidato. Il rischio di apparire avventati e poco motivati è dietro l’angolo.

La paura per il potenziale candidato è quella di commettere una leggerezza parlando di soldi e remunerazione prima del tempo.  Quindi il consiglio è aspettare che siano i recruiter a introdurre l’argomento.

Mentre, nel caso in cui i selezionatori non dovessero introdurre il tema, il candidato potrà avanzare domande sullo stipendio solo nel momento in cui l’assunzione risulta davvero probabile. Ed è sbagliato anche non conoscere la retribuzione futura fino alla firma del contratto.

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Come parlare di stipendio prima dell’assunzione | 3 Consigli da mettere in pratica

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Come parlare di stipendio prima dell’assunzione (Pixabay)

Oltre a capire quando parlare di stipendio è fondamentale anche sapere come parlare di stipendio prima dell’assunzione. Importante, prima di esporre la domanda, è avere le idee chiare sulla retribuzione desiderata o su quale sia lo stipendio equo per la posizione che si dovrà ricoprire.

Prepararsi a discutere e, in caso, anche a negoziare lo stipendio significa essere pronti a lasciare fuori dalla sede del colloquio tutti i fattori personali per concentrarsi solo su competenze, esperienze, traguardi raggiunti in passato, etc. Nel dettaglio, 3 consigli basici per parlare di stipendio.

  1. Prepararsi per discutere e negoziare lo stipendio. Anzitutto, prima di parlare di  stipendio è indispensabile avere la certezza di conoscere l’effettivo contesto salariale per quel preciso settore e per quel tipo di mansione. Si potranno valutare le effettive retribuzioni attraverso le cifre riportate nei vari CCNL. Oppure informarsi in rete attraverso indagini statistiche portate avanti da siti competenti. Si potrà così scoprire qual è la retribuzione annua lorda che, nel 2021  in Italia, è stata mediamente di 29.500 euro, corrispondenti a uno stipendio netto di circa 1.700 euro. Ovviamente la retribuzione media cambia in base ai settori.  Per esempio, in quello finanziario  è più elevato (43.000 euro), mentre quello agricolo è il più basso (24.000 euro). Infine, quelli in linea con la media nazionale sono i settori dei servizi e del commercio (28.000 euro).
  2. Saper calcolare lo stipendio netto mensile. In rete esistono diversi strumenti idonei a capire come calcolare in modo affidabile lo stipendio mensile dalla RAL. Sarà necessario lo stipendio annuale lordo, la regione di residenza (per verificare l’Irpef), il numero di mensilità, i giorni di lavoro nell’anno solare e l’eventuale numero di familiari a carico per avere una stima approssimativa del proprio stipendio netto mensile.
  3. Benefit e parte variabile. Oltre al mero stipendio mensile, è bene che il potenziale candidato sia anche al corrente di eventuali benefit aziendali e pronto a negoziare eventuali premi sui risultati raggiunti. Sarebbe sbagliato quindi, non calcolare anche altri elementi. In base al tipo di lavoro che si andrà a svolgere, i benefit potranno variare e comprendere: rimborsi carburante, presenza di un’auto aziendale, ticket ristorante, pc, telefoni aziendali, etc. Da sapere che a volte uno stipendio netto un po’ più basso della norma potrebbe essere compensato proprio con questi elementi aggiuntivi, il cui valore in denaro potrebbe permettere di superare anche il minimo fissato in precedenza.

Sebbene quello della retribuzione sia un argomento da trattare nei tempi e modi corretti, nessuno può permettersi di tralasciare la sua approfondita discussione. Quello che si rischierebbe altrimenti è uno spreco di tempo tanto per il candidato che per la stessa azienda. Ecco perché aziende internazionali o particolarmente attente ai temi etici preferiscono ormai dare chiara indicazione sulla RAL già all’interno dell’annuncio di lavoro. Del resto si lavora anche (o soprattutto) per i soldi, è palesemente ipocrita fare finta che non sia così.

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